Champions League - Notte a S.Siro di sogni stelle e fantasmi

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CAT_IMG Posted on 16/9/2009, 16:30

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Champions League - Notte a S.Siro di sogni stelle e fantasmi
Eurosport - mar, 15 set 21:35:00 2009

Un match stellare pieno di chiavi di lettura, che vive soprattutto sulla sfida tra Eto'o e Ibra, e che potrà già dare le prime risposte sulle ambizioni e le speranze europee della squadra di Mourinho, mai come quest'anno chiamata a sognare la Coppa dalle Grandi orecchie

NOTTE DI STELLE, E DI SOGNI - Un San Siro esaurito in ogni ordine di posti si prepara ad accogliere l'arrivo del Barcellona, nell'esordio dell'inter in Champions League. La rincorsa alla Coppa che popola sogni e incubi del popolo nerazzurro riparte dall'ostacolo più difficile: di fronte non c'è solo la squadra campione in carica, e probabilmente la più forte del mondo, ma anche l'uomo che ha indelebilmente marchiato le ultime annate della Beneamata, quelle del ritorno alla vittoria. Il confronto di mercoledì, per quanto prematuro, potrà quindi dare le prime risposte agli interrogativi che accompagnano questo inizio di stagione degli uomini di Mourinho: l'Inter senza Ibrahimovic è ancora una squadra vincente? sarà finalmente l'anno buono, per tornare a sorridere anche in Europa? E nel clamoroso scambio di mercato con Eto'o, chi ha fatto il vero affare?

DUE UOMINI SOTTO I RIFLETTORI - Mai come in questo caso, viste le premesse, gli occhi di tutti saranno puntati su due uomini, soli con i loro ricordi e la loro voglia di rivincita. La vigilia è stata segnata dalle loro dichiarazioni. Ibra ha alternato punture e carezze, parlando della sua ex squadra. "I veri tifosi sanno che prima che arrivassi non vincevano da 17 anni. E poi hanno vinto tre scudetti. E io sono rimasto solo tre anni", le parole con cui ha aperto le ostilità, parole accolte non proprio serenamente dai suoi vecchi compagni. Cui hanno fatto seguito dichiarazioni d'amore particolarmente apprezzate nell'anno in cui la rivalità con la Juve sembra tornata ai livelli degli anni pre-calciopoli. "Tra Inter e Juve tengo sicuramente all'Inter, mi è entrata di più nel cuore", ha detto durante l'intervista a Quelli che il calcio. Sullo sfondo, l'incognita dell'accoglienza che San Siro gli riserverà, e di cui Zlatan sembra preoccuparsi poco: "Cosa mi aspetto dai tifosi dell'Inter? Niente, se parlano bene di me sono contento, se no pazienza", il concetto espresso all'arrivo a Malpensa.

SAN SIRO INDIFFERENTE, MA SARA' VERO? - A proposito di tifosi, l'appello all'indfifferenza lòanciato da Moratti e Materazzi sembra essere stato accolto. "Niente fischi e niente applausi" la direttiva ufficiale della Curva Nord. Anche se voci ufficiose sostengono invece che ci siano 3.000 fischietti pronti per essere distribuiti agli oltre 70.000 di San Siro, per dare il "bentornato" allo svedese

SAMUEL, L'AMANTE TRADITO - Molto meno concilianti le parole che il camerunense ha dedicato al suo passato, confermando la sensazione che, in tutta la vicenda, il ruolo di Zlatan sia quello della sposa che ha coronato il suo sogno d'amore, e la parte di Samuel quella dell'amante scaricato e ancora rancoroso. "Guardiola dice che non c'era feeling? È stato un buon anno e abbiamo lavorato tutti insieme per il bene del Barcellona, e non ho mai avuto alcun problema. Ancora non ho capito che cosa è questo feeling...

LA SFIDA VISTA DALLE PANCHINE - Ma sul piatto c'è anche la sfida tra due tecnici, tra un allenatore che si sente il migliore del mondo, e uno che l'anno scorso ha dimostrato di esserlo. la vigilia è tempo di pretattica, e soprattutto sul fronte nerazzurro non sono escluse sorprese. Chivu ad esempio sembrava sicuro del posto in fascia sinistra, ma il tecnico portoghese sta valutando l'ipotesi di arretrare Zanetti per metterlo sulle tracce di Messi, che conosce molto bene. In quel caso, il rombo vedrebbe Stankovic vertice basso, Thiago Motta e Muntari in mezzo, e Sneijder dietro le due punte. E Balotelli? Difficile, ma non impossibile, vederlo dal primo minuto, dopo l'impatto che Mario ha avuto con il Parma. Potrebbe essere lui la sorpresa di Mou. Per Guardiola, il dubbio principale è Iniesta, che è tornato a disposizione ma non ha benzina nelle gambe. Probabile che Anders parta dalla panchina, con Keita al suo posto, mentre dietro il ballottaggio per la fascia sinistra vede l'altro ex Maxwell favorito.

PRESSING ALTO, PER SCACCIARE GLI INCUBI - Davanti ovviamente il tridente delle meraviglie, anche se Mourinho sembra più preoccupato dal possesso palla del centrocampo avversario, e in questi giorni ha lavorato quindi molto sui movimenti dei 3 davanti, e di Snejider in particolare. L'olandese avrà il compito di dettare i tempi del pressing alto, per togliere il respiro a Xavi e Tourè, riconquistare palla nella metà campo avversaria e sorprendere una difesa che, se presa in velocità nei due centrali, può andare in affanno. Potrebbe essere una delle chiavi della partita, anche se poi, quando hai di fronte certa gente, basta un nulla per trovarsi a rivivere un'altra serata europea da incubo.

GUARDIOLA DIFENDE IBRAHIMOVIC - Intanto, il tecnico blaugrana difende proprio il suo gioiello svedese dalle critiche di Arrigo Sacchi. "Zlatan Ibrahimobvic forte con i deboli e debole con i forti?", riferendosi in particolare alle prestazioni dello svedese in Champions League. "Sacchi conosce il calcio e parla sempre di gruppo, di intensità - ha detto Guardiola - ma si sbaglia a dare a Ibra questa colpa. Nessun giocatore può vincere da solo se la squadra non lo aiuta. Noi cercheremo di aiutare Ibra perché possa dare il meglio". Secondo l'allenatore del Barça, Ibrahimovic non ha mai detto di aver vinto gli scudetti da solo, aggiungendo poi che l'inserimento dell'ex nerazzurro nella squadra campione d'Europa va sempre meglio: "Può giocare bene o male, ma non importa: con la sua qualità, con la sua mentalità, ce la farà". Guardiola ha anche un pensiero verso l'ex Eto'o: "Spero di salutarlo, di ringraziarlo per tutto ciò che ha dato in cinque anni da noi". L'ex giocatore di Brescia e Roma non ha voluto tornare sull'addio ai blaugrana del camerunense, che ha rimproverato allo stesso tecnico di non avergli mai dato una vera spiegazione della cessione.

 
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