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| Oltre diecimila persone hanno gremito la curva nord e parte della gradinata del Barberaper assistere ai primi tocchi palermitani di Javier Pastore e alle parate di Rubinho, due dei nuovi acquisti del patron Maurizio Zamparini. Curiosità ed entusiasmo, applausi per i vecchi e per i nuovi, su tutti il tecnico Walter Zenga.
Tecnico sul quale non sembra pesare più di tanto un passato da grande rivale. Il Catania dista già anni luce e l'allenatore non smette di predicare ottimismo e puntare in alto, altissimo. Palermo dimentica il derby e si aggrappa alle promesse di Zenga, promesse di un campionato giocato ad altissimi livelli e al feeling, vero e proprio colpo di fulmine, con il presidente Zamparini. Roba mai vista.
Walter Zenga che ha risposto all'affetto dei tifosi dimenticando anche sentimenti e signorilità danzando, anzi saltando, con i nuovi tifosi al grido di "chi non salta è catanese". Palermo non pretendeva certo di più dal suo nuovo allenatore. La paventata contestazione ha lasciato quindi il passo all'entusiasmo rosanero. Tanti gli striscioni esposti dai tifosi, su tutti uno raffigurante quello scudetto che lo stesso tecnico, Zenga, aveva dichiarato di voler conquistare durante la sua presentazione ufficiale.
Grandi applausi e cori anche per il capitano, Fabio Liverani, che nonostante l'infortunio che non gli consentirà di giocare con i compagni almeno fino a novembre, è sceso in campo per salutare il pubblico.
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