Curiosport - Calcio e solidarietà con la Homeless Cup

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CAT_IMG Posted on 27/7/2009, 19:30

Leggenda

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Il calcio come strumento per il recupero sociale. E' questo lo scopo della Homeless World Cup, i Mondiali dei Senza Tetto di street soccer, torneo che aiuta le persone senza dimora incoraggiandole a cambiare la loro vita. Dalla prima edizione che ha avuto luogo a Graz, in Austria e che ha visto la partecipazione di 18 nazioni, la manifestazione è cresciuta enormemente. All'ultima edizione, infatti, che è andata in scena a Melbourne, in Australia, hanno partecipato ben 56 nazioni e si è svolto anche il primo torneo femminile.

Quest'anno la Homeless World Cup, giunta al suo settimo appuntamento, sarà ospitata a Milano dal 6 al 13 settembre: 480 homeless, 10 (8 atleti più 2 accompagnatori) per ogni nazione che prenderà parte all'evento, scenderanno in campo all'Arena Civica, un luogo storico dove si svolse la prima partita della nazionale italiana contro la Francia, per uno spettacolo coinvolgente e che già si preannuncia denso di emozioni, come spiega Mel Young , fondatore e presidente della manifestazione.

"Milano è una delle piazze più appassionate del calcio e nel mondo e sono davvero contento la Homeless World Cup si svolga in questa città - ha esordito Young nella conferenza stampa di presentazione -. E' un'opportunità incredibile per l'Italia e Milano per unirsi e mostrare l'enorme potere del calcio che può cambiare la vita, può cambiare il mondo".

Non esagera il presidente quando parla di una kermesse "incredibile". "Nessuno si rende conto della potenza dell'evento prima che arriviamo nelle città. Anche chi non segue il calcio, si divertirà, assisterà a un gioco veloce, con tanto spirito e tanta grinta. Certo ci sarà calcio bello e calcio brutto, ma lo sport, in questo caso, è solo un mezzo per arrivare a uno scopo, per dimostrare che può fare la differenza".

Sulla stessa linea si trovano il sindaco di Milano Letizia Moratti e il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Quest'evento è davvero molto importante, lo sport serve a un recupero sociale, non è solo competizione - ha spiegato la Moratti -. Milano è l'unica città italiana a ospitare la Homeless World Cup e questo dev'essere solo l'inizio per aiutare le persone e fare in modo che siano sempre di più coloro i quali trovano lavoro o continuano gli studi".

Le fa eco La Russa: "La Homeless World Cup unisce lo spettacolo a un impegno più serio. Il calcio incontra il sociale e veicola il vero messaggio dello sport".

Il Ministro spera di riuscire a coinvolgere nella manifestazione il capitano dell'Inter Javier Zanetti e quello del Milan Massimo Ambrosini. "Li invito ufficialmente a essre presenti, magari non il giorno d'inizio dell'evento che cade di domenica. È importante la presenza di due grandi campioni, rappresentativi, come loro, due vere bandiere. Non invitiamo certo Kakà e Ibrahimovic, loro sono degli homeless, sempre in giro per il mondo", ha scherzato La Russa che, di fede nerazzurra, ha approfittato per commentare l'arrivo di Eto'o alla corte di Moratti. "E' un grande campione, il partner ideale per Milito. Abbiamo già una squadra migliore rispetto a quella dello scorso anno. Manca Cassano, la ciliegina sulla torta, poi avremo l'innesco per far esplodere la bomba Eto'o e saremo la squadra più forte d'Europa".

Secondo i dati della Croce Rossa, i senza tetto sono un miliardo nel mondo e in Italia sono almeno 50.000. Essere senza casa, senza un punto di riferimento è qualcosa di indescrivibile, che solo chi è passato da questa difficile situazione può capire. E' facile cadere nel baratro della disperazione, ma più difficile uscirne come ha spiegato Angelo Cimbali, il portiere della formazione che rappresenterà l'Italia alla Homeless World Cup. "Ho sempre avuto difficoltà a livello emotivo e l'alcol mi aiutava a superare l'ansia e il livello di inadeguatezza, mi serviva a sfuggire dalla realtà", ha spiegato Cimbali che, congedato dall'esercito e allontanato dalla famiglia è riiuscito un anno e mezzo fa a risalire la china, iniziando un processo di disintossicazione. "Anche il calcio mi ha aiutato, è da sempre una mia grande passione e mi permette entrare in contatto con tante realtà", ha proseguito il portiere che vede nella Homeless Cup una possibilità di riscatto.

L'Italia ha vinto due volte questa manifestazione e Cimbali crede che possa dire la sua anche quest'anno, d'altronde gioca in casa: "Siamo una buona nazionale e ho buone prospettive".

 
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