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| Il problema dell'interruzione dei lavori per gli stadi dei prossimi Mondiali 2010 in Sud Africa sembra essersi risolto in maniera positiva. Dopo una settimana di sciopero, è stata siglata infatti un'intesa che mette fine alla protesta in atto da parte dei lavoratori sudafricani.
Oltre 70 mila operai coinvolti nelle costruzioni degli impianti che ospiteranno i prossimi Campionati del Mondo avevano da giorni incrociato le braccia, chiedendo un aumento del 13% del loro salario. In un primo momento il sindacato dei costruttori aveva proposto un aumento pari al 10%, offerta che non era stata accettata dai lavoratori, con il serio rischio, a quel punto, di dover ritardare le date di consegna dei cinque stadi ed altri progetti legati al torneo del prossimo anno.
Martedì però una soluzione sembra finalmente essere stata trovata e lo sciopero è stato così revocato. La notizia è stata diffusa dall'emittente televisiva sudafricana Sabc, che ha annunciato il raggiungimento dell'intesa dopo ben 15 ore di trattative tramite le parole di Zwelenzima Vavi, uno dei responsabili sindacali: "È un sollievo. Noi ospiteremo la Coppa del Mondo l'anno prossimo e non ci potevamo assolutamente permettere un ritardo nella costruzione degli stadi".
Sospiro di sollievo anche per Schalk Ackerman, membro della SAFCEC (la federazione degli imprenditori di ingegneria civile sudafricana): "E' stata una trattativa durissima. Siamo andati avanti per più di una settimana. Ma posso dire che alla fine abbiamo trovato un accordo. Si firmerà mercoledì mattina al massimo per mezzogiorno".
Alla fine i sindacati hanno strappato un aumento salariale del 12% per i lavoratori del settore edile. Dopo una settimana di sciopero dunque, riprendono i lavori.
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