Ancelotti ora scherza sul mercato

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CAT_IMG Posted on 30/6/2009, 15:20

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MILANO, 30 giugno 2009 - Il sense of humour non gli è mai mancato. Se poi sarà in grado in lingua inglese di essere altrettanto spiritoso nella sua proverbiale schiettezza, quello sarà tutto da vedere. Carlo Ancelotti, ospite a Radio Deejayda Linus e Nicola Savino, si lascia andare a una chiacchierata in cui affronta passato, presente e futuro senza peli sulla lingua, con una sana dose di autoironia sulle sue attuali velleità linguistiche.

io contro drogba — L’assist arriva da Nicola Savino che cerca di tirare fuori l’anima blues di Sir Carletto: “Vedo il tuo libro “Carlo Ancelotti - Preferisco la coppa “ sul tavolo, quindi possiamo dire ufficialmente che “The book is on the table”. Ancelotti ci fa una bella risatona, ripete come uno studente volenteroso la frase in inglese e racconta: “C’è in giro una scommessa: se sarò prima io a imparare bene l’inglese o se sarà Drogba a imparare il dialetto emiliano. Io punto su Drogba!”. Linus allora riferisce della full immersion del tecnico per diventare padrone della lingua straniera con cui si troverà a contrastare, mentre 3 dirigenti del Chelsea hanno fatto altrettanto per apprendere l’italiano. “E’ disperazione o gentilezza questa?”, suggerisce il dj ridendo. “Secondo me disperazione”, è la risposta del mister che sembra divertito dall’esperienza in radio e solleticato dalla nuova avventura all’estero.

calma apparente — L’intervista va avanti e Linus stuzzica Carlo: “La calma non ti fa difetto”, ma Ancelotti non sente immediatamente le parole e dice: “La?...”. Linus ripete “La calma”. Passa qualche frazione di secondo e l’allenatore, prontissimo, sfodera un sorrisone e un “La calma? No, la calma no …stavo traducendo. Questa è facile da tradurre perché si dice “calm”. I precedenti in lingua, però, non sono molto incoraggianti ma non c’è nessuna remora a raccontare qualche scivolone frutto dell’arte di arrangiarsi: “Solo con Beckham qualche cosa ho detto in inglese”, conferma mentre ripesca divertito il ricordo della scenetta a Milanello ancora stampata in testa. “E’ stato un giorno che era sul lettino, stava facendo un massaggio. Era appisolato, allora mi è venuta la frase in inglese, che poi ha fatto ridere tutti, “who sleep don’t take the fish”. Un “Chi dorme non piglia pesci” piuttosto maccheronico ma apprezzabile per inventiva, coraggio e prontezza di spirito.

in questo mondo di matti — Davanti alla consolle, poi, c’è pure la voglia di commentare le ultimissime evoluzioni di mercato, un’analisi impeccabile che traccia con occhio clinico la situazione attuale: “Adesso la verità è che è un mercato molto complicato perché i prezzi…Dopo la cessione di Ronaldo al Real Madrid sono diventati tutti un po’ matti”.

datemi paolino — E allora visto che con i soldi, quelli veri s’intende, non si può arrivare a chissà chi se non si ha il portafogli di Perez, Linus suggerisce un volo pindarico ad Ancelotti: “Ma se potessi pescare, così, da zero?”. Nessuna esitazione, nessuna “Io riporterei Maldini. Porterei Maldini, anche a 41 anni, ma ha deciso di smettere, quindi non si può più”. Linus non ci gira tanto intorno e ricorda al mister che per un Maldini ex calciatore ce ne potrebbe essere uno nuovo di zecca, in versione dirigente, magari al fianco proprio del compagno di tante battaglie. Ad Ancelotti non resta che ammettere l’evidenza dei fatti: “Era una proposta che gli avevo fatto, ma in questo momento lui ha voglia di staccare un po’. Credo che dopo tanti anni faccia bene così”.

TROPPO MOJITO — Prima di sedersi sulla panchina londinese di Stamford Bridge, Carletto, incalzato dai dj sul tema Ronaldinho, si concede un’ultima battuta sul passato recentissimo. “C’è speranza che si riprenda?”, gli si chiede. “Glielo auguro. A lui e al Milan. Dipende solo ed esclusivamente da lui”, sostiene il mister. Si va avanti, con qualche doverosa provocazione: “Che cosa gli è mancato o cosa ha avuto di troppo?”, domanda Linus, che per tutta risposta ottiene un “sicuramente il mojito” dal collega Savino. Ancelotti ci ride su, ma non inciampa e riporta le fila del discorso su un tono più serio: "L’intensità nell’allenamento deve essere diversa. Questo gli permette di avere un rendimento migliore”. Lo stile non gli manca, non c’è che dire. La lingua si imparerà. Good bye sir, and good luck.

 
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