Confederations Cup - Gli States sognano, ma il Brasile vince

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CAT_IMG Posted on 29/6/2009, 13:40

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Poteva essere una partita scontata, con i brasiliani che fanno valere la loro superiorità tecnica e con un dribbling dopo l'altro si mangiano i BigMac statunitensi, che tutto sommato possono anche arrivare in finale alla Confederations Cup ma rimangono una squadra modesta... Poteva andare tutto così, in scioltezza, ma è stato tutto il contrario, proprio per merito degli States, che hanno sfiorato un altro capolavoro "spagnolo".

L'avvio piuttosto lento dei ragazzi di Dunga, infatti, permette agli americani di colpire. È il 10' quando Spector crossa dalla trequarti destro trovando la deviazione sporca di Clint Dempsey che beffa Julio Cesar per l'1-0 statunitense.

Sembra la classica doccia fredda che sveglia i fuoriclasse verdeoro, ma non è prioprio così. Howard, infatti, mette le mani sui tiri di Robinho, Felipe Melo e Maicon, ma il Brasile non riesce a dare continuità alle sue avanzate perché al centro il muro avversario tiene bene, quindi l'unica alternativa è rappresentata dalle cavalcate a destra di Maicon, abilissimo ma non sempre lucido.

Al 27', allora, ecco che gli States dimostrano tutto il loro valore. Landon Donovan ha classe da vendere e lo dimostra prima aprende a sinistra per la corsa di davies e poi andando a ricevere al centro il passaggio del compagno: dribbling su Ramires, sinistro radente all'angolino e 2-0 Usa. Non ci si crede.

Il primo tempo si chiude con due parate di Howard su André Santos e Robinho, ma il cambiamento di musica della ripresa è evidente , e non serve nemmeno un minuto per annotarlo. Maicon serve al centro Luis Fabiano: girata mancina fulminea e distanze subito dimezzate, giusto in 40 secondi.

Trovato il primo gol, ci si aspetterebbe un Brasile straripante, e invece i verdeoro continuano a faticare nella ricerca del bandolo della matassa, un problema risolto poco prima del 60'. Kakà, infatti, si scambia di posizione con Robinho allargandosi a sinistra e trasformandosi nell'ago della bilancia del match. L'ex milanista segna (probabilmente) di testa proprio allo scoccare dell'ora di gioco, ma il guardalinee ritiene che il pallone non sia entrato completamente.

L'ottimo Howard poi si salva in uscita sul solito Luis Fabiano, ma ormai il gol del pareggio è maturo e arriva al 74'. Kakà sfonda proprio a sinistra e regala una palla d'oro a Robinho che la spedisce clamorosamente sulla traversa. "O Fabuloso", però, è prontissimo per il tap-in di testa del 2-2.

Il finale è ovviamente acceso: Donovan e Bornstein scaldano i guantoni di Julio Cesar dimostrando che gli States ci sono ancora, mentre il fallo in area di Luisao su Dempsey fa il pari con il "gol-non gol" precedente. L'episodio decisivo arriva quindi all'84': corner da destra del neoentrato Elano e stacco imperioso sul secondo palo di capitan Lucio, che vede il pallone schizzare sul palo prima di insaccarsi in rete per il tripudio brasiliano.

La squadra di Dunga, dunque, vince meritatamente la Confederations Cup, un torneo che verrà ricordato comunque anche grazie a questi straordinari Stati Uniti, in grado di mettere paura a tutti fino a quando le gambe hanno retto. Per l'Italia e la Spagna, invece, c'è il conforto della cabala: il Brasile, stando alla storia, non vincerà il prossimo Mondiale, ma questo non è proprio il dato giusto a cui aggrapparsi...

 
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