Europeo Under 21 - "Valorizzare", che termine oscuro...

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CAT_IMG Posted on 27/6/2009, 16:05

Leggenda

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Si fa presto a dire "sfortuna", e si fa ancora prima a dire che nel calcio la sfortuna non c'entra, perché alla fine vince chi riesce ad essere più cinico, a concretizzare le occasioni che si presentano, foss'anche una contro dieci. Da questo punto di vista, dunque, bravi i tedeschi, ma guardando le cose da un punto di vista più obiettivo, beh, non si può certo dire che l'eliminazione degli azzurrini di Casiraghi sia stato il giusto epilogo di una gara che, almeno sul campo, ha mostrato tutt'altro.

"Penso che abbiamo giocato una grandissima partita - il commento a caldo dello stesso Casiraghi a fine gara - la nostra è un grande squadra. Dispiace perché abbiamo fatto due anni grandissimi. Sono contento per la qualità del gioco che abbiamo offerto in tutte le partite, abbiamo creato sempre tanto, mentre oggi la Germania ha sfruttato l'unica occasione che ha avuto".

La pugnalata di Beck sembra aver chiuso tristemente un ciclo, con lo stesso Casiraghi che non nasconde parole di addio. "E' un commiato? Ci devo pensare. Queste cose lasciano il segno, ora vedremo...".

Ma ciò che è emerso dall'Europeo di Svezia, è che la nostra Under è un gruppo solido, competitivo, con tante personalità che potrebbero già abbondantemente far comodo alla Nazionale maggiore di Marcello Lippi, che in Confederations Cup ha deluso tanto quanto hanno fatto bene gli azzurrini. Il ciclo, anche per Lippi, sembra ormai chiuso, ma il futuro non è così tetro, perché nel vivaio di Casiraghi si può pescare, eccome, a patto che, però, a questi ragazzi venga data l'opportunità per "maturare". Certo, facile dirlo e difficile farlo, ma non è a suon di panchine e tribune che si responsabilizzano i giovani, che si fanno crescere, ma sul campo, sull'erba vera, dove si gioca davvero al pallone insieme ai veterani e contro i migliori giocatori del mondo.

"Sul fronte dei risultati internazionali è stata una stagione difficile - spiega a riguardo Giancarlo Abete, presidente della federcalcio - ed è ancora vivo il ricordo della Confederations Cup, ma l'Italia è ben messa nelle qualificazioni mondiali. Ora occorre trovare un equilibrio tra il garantire la competitività dei nostri club e il valorizzare i nostri giovani".

Valorizzare, appunto. Termine piuttosto oscuro quando nessuno - Balotelli a parte - nel gruppo degli azzurrini ha avuto, finora, la possibilità di fare esperienza con una grande squadra, in un palcoscenico di alto livello. E questo dovrebbe far riflettere, soprattutto quando, su sponda opposta, c'è gente che - per dire - ha eliminato il Milan dalla Coppa Uefa. Forse, in questo senso, qualcosa da insegnarci la Germania ce l'ha.
 
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