Confederations Cup - Lippi "Non ho il prosciutto sugli occhi"

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CAT_IMG Posted on 22/6/2009, 16:32

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ITALIA, SI CAMBIA - Dopo aver riconfermato, nei giorni scorsi, che il suo progetto rimane invariato, Marcello Lippi ha di fatto annunciato che l'esito fallimentare della Confederations Cup potrà accelerare il processo di ricostruzione della nazionale italiana, in vista del Mondiale 2010. Un processo che, per il tecnico azzurro, è peraltro ampiamente già in atto.

IL RINNOVAMENTO? E' GIA' IN ATTO - "Non ho mai detto che questa sarà la squadra che andrà al Mondiale", ha spiegato il commissario tecnico azzurro. "Quando dico che non cambia niente rispetto al progetto, è perché il progetto di rinnovamento è già in atto". Un progetto che, per Lippi, deve però avere una sua gradualità: "Nei mesi passati ho sempre detto che dovevamo preoccuparci prima di tutto di qualficarci, e che quindi prima di rinunciare a giocatori importanti, esperti e ancora validi bisognava aspettare di qualificarci".

LA CONFEDERATIONS PER COSTRUIRE IL GRUPPO - Nel mezzo di questo processo è arrivato l'appuntamento della Confederations che, sembra voler dire il Ct, è stato vissuto soprattutto come occasione per lavorare sul gruppo: "Abbiamo preso sul serio questo impegno, ma di certo la Confederations non è un Mondiale. Per questo ho fatto certe convocazioni, ad esempio Gattuso, che da mesi non giocava in campionato, ma che reputo una pedina importante nel processo di ricostruzione. Pur sapendo che avrebbe giocato poco, l'ho voluto ora che avevamo la possibilità di stare insieme per 20 giorni". Sull'esito fallimentare della spedizione sudafricana, hanno pesato soprattutto le condizioni atletiche: "Arrivati qui, ci siamo trovati con problemi di condizione fisica che ci hanno un po' sorpresi. Molti giocatori non erano in condizione. molto più di quanto pensassimo".

IDEE PIU' CHIARE, ANCHE SUI NUOVI - Lippi ovviamente difende le sue scelte e i suoi fedelissimi, ma si preoccupa soprattutto di rintuzzare le critiche dei molti che lo giudicano troppo affezionato ai senatori del mondiale tedesco. "Non capisco l'accanimento contro certi giocatori. Poi se le cose vanno male è giusto fare le valutazioni e prendere provvedimenti. Non sono certo venuto qui con le fette di prosciutto sugli occhi, ma non capisco nemmeno tutta questa pressione. Ci sono già 10-11 giocatori nuovi rispetto al Mondiale, e il rinnovamento non finisce qui. Abbiamo anche gli Under 21, ma non era giusto convocarne 3 o 4 proprio ora, che si stanno giocando un Europeo inseguito per due anni". Balotelli ad esempio? "Nomi non ne faccio. Non escludo nulla". La Confederations, continua il Ct, è servita comunque a capire tante cose: "Ora c'é tanta chiarezza nella mia testa, mi sono reso conto di tante cose. Ho tratto le mie conclusioni, e non riguardano solo i 'vecchi', ora ho le idee più chiare anche sui nuovi", ha aggiunto Lippi, concludendo che tra le cose da cambiare ci sarà anche il modulo. "In certe situazioni soffriamo, e serve una disposizione più equilibrata".

LA CRISI DEL CALCIO ITALIANO - I toni tornano mesti quando si arriva a parlare della situazione del calcio di casa nostra: "Crisi tecnica del calcio italiano? Certo, leggere ogni giorno che Kakà va via, che Pirlo è cedibile, che Maicon vuole andare, dà una sensazione di impoverimento. E se poi si aggiunge che la nazionale italiana in questo momento non dà una bella immagine...". E la chiusura non è molto incoraggiante, in vista del Mondiale 2010: "Pensavate che dopo aver vinto il Mondiale l'Italia avrebbe vinto la Confederations e rivinto il Mondiale 2010? Nel calcio si passa anche attraverso ridimensionamenti".

 
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