Confederations Cup - Brasile troppo forte, Italia disintegrata

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CAT_IMG Posted on 21/6/2009, 22:16

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Una vittoria - all'esordio - due sconfitte con tre gol all'attivo e ben 5 subiti. L'Italia dice addio alla Confederations Cup con questi numeri, ma soprattutto lo fa nel peggiore dei modi, ovvero al termine di una partita dove gli Azzurri vengono costantemente schiacciati da un Brasile nettamente più forte. Nel calcio, però, esistono sconfitte e sconfitte, ma quella contro Kakà e compagni rischia seriamente di rompere il famoso gruppo su cui Lippi ha costruito il trionfo tedesco e sul quale il CT sembra voler puntare forte anche tra un anno proprio in Sud Africa. Gruppo che il tecnico viareggino aveva difeso a spada tratta anche dopo la sconfitta con l'Egitto e alla vigilia del match proprio col Brasile, sottolineando ancora una volta la forza di questo progetto.

La battuta d'arresto contro i Faraoni era stata forse il primo campanello d'allarme, la lezione brasiliana la conferma che forse è il caso che Lippi riveda i suoi piani. Il tecnico viareggino presenta il solito 4-3-3 con Dossena schierato - a sorpresa - al posto di Grosson a sinistra della difesa azzurra (composta dai soliti Zambrotta, Chiellini e Cannavaro), mentre a centrocampo Montolivo ruba una maglia da titolare a Gattuso al fianco di Pirlo e De Rossi; in attacco, invece, spazio al tridente composto da Camoranesi-Iaquinta-Toni. Parlare di nomi, però, sarebbe ingiusto visto che è tutta la squadra a giocare male, anzi malissimo dove nel primo tempo tiene solo nella prima parte prima di crollare sotto le accelerazioni brasiliane che infilano con estrema facilità la difesa azzurra. Julio Cesar non viene mai impegnato, mentre al 6' è l'incrocio dei pali a salvare Buffon sul tiro di Ramires, mentre quattro minuti dopo è il coraggioso intervento di Cannavaro a salvare tutto sul colpo a botta sicura di Kakà.

Il Brasile è micidiale in contropiede, quando può distendere tutto il proprio potenziale: Iaquinta non copre sulle discese di Maicon, mentre Kakà , Robinho e Ramires spaccano in due il centrocampo azzurro. Al 21', Camoranesi suona la carica ma la sua conclusione non spaventa Julio Cesar, mentre un quarto d'ora dopo è ancora un legno a salvare l'Italia: il cross di Lucio viene deviato da De Rossi, la palla scavalca Buffon ma si stampa sul secondo palo. Serie infinita di angoli a favore dei brasiliani, con Buffon che veste i panni di Superman per respingere la bomba ravvicinata di un Lucio in formato attaccante. Il gol, però, è nell'aria e infatti al 37' Luis Fabiano punisce Buffon da pochi passi sfruttando anche un e rrore difensivo di Cannavaro (che tiene in gioco l'attaccante del Siviglia sul tiro di Maicon).

Lippi si gioca subito la carta Giuseppe Rossi (al posto del fantasma di Iaquinta) ma è sempre il Brasile a divertire e a divertirsi. A due minuti dall'intervallo, contropiede verdeoro portato da Robinho che triangola al limite con Kakà, velo dello stesso attaccante del Manchester City a favorire il tocco morbido del solito implacabile Luis Fabiano che scavalca Buffon: 2-0 Brasile. Non c'è partita in campo, ma soprattutto non c'è paceper gli Azzurri,visto che il Brasile azzanna la preda insanguinata senza alcuna pietà. Direttamente da un corner per l'Italia, Rossi si addormenta e regala palla a Kakà: contropiede da manuale del calcio con Robinho che scappa a sinistra, mette al centro per Luis Fabiano, ma arriva Dossena che in spaccata infila alle spalle di Buffon: 3-0, game over Italia.

Nella rirpesa Lippi si gioca il tutto per tutto inserendo Pepe al posto di Montolivo (successivamente Gilardino rileverà un impalpabile Toni) ridisegnando la squadra con un 4-4-2 offensivo: Camoranesi a sinistra, Pepe a destra con Rossi formare la coppia d'attacco prima con Toni e poi con il Gila. Brasile devastante, spettacolare ma anche "generoso": i sudamericani, infatti, abbassano paurosamente il ritmo nel secondo tempo affidandosi esclusivamente ai contropiedi, non volendo infierire più di tanto contro un avversario in grande difficoltà.

L'Italia - allora - prende coraggio, anche perchè nel frattempo arrivano buone notizie dal match tra Usa ed Egitto: serve infatti solo un gol per strappare il pass per le semifinali. Ma si sarebbe poi esultato in caso di qualificazione dopo una tale batosta? Questi, però, sono altri discorsi.

Tornando alla partita, l'Italia sfrutta il mini-blackout brasiliano e sfiora il gol in diverse occasioni, soprattutto con Rossi che scalda i guantoni di Julio Cesar (finalmente impegnato) con due fucilate dalla distanza. L'occasione più limpida capita però a Pepe (76'' che - dopo un'uscita da brividi dell'estremo difensore dell'Inter - riceve palla in area da De Rossi ma il suo destro viene respinto dal decisivo intervento di Gilberto Silva.

Non bastano nemmeno tre minuti di recupero agli Azzurri per sengnare la rete della bandiera (e della possibile qualificazione): il Brasile umilia 3-0 l'Italia (dopo la lezione di samba dello scorso febbraio - in amichevole - a Londra, ndr) e lascia, oltre all'unica certezza (Cannavaro e compagni eliminati da questa Confederations Cup), anche molti dubbi: sarà questa infattila squadra che Lippi presenterà tra un anno - sempre qui in Sud Africa - per provare a difendere il titolo conquistato in Germania...?

 
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