Riassunto Dei Canti Paradiso della Divina Commedia

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CAT_IMG Posted on 9/6/2009, 13:53

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Paradiso

Canto I

Dante vede Beatrice fissare il Sole; egli fa altrettanto, ma poi comincia a fissare gli occhi di Beatrice, che diventano sempre più scintillanti, mentre le sue orecchie sentono l'armonia delle sfere celesti. Dante e Beatrice stanno ascendendo attraverso la sfera del fuoco verso il Paradiso, come di necessità fanno tutti i corpi purificati.
Canto II

Arrivati in prossimità della Luna, Dante chiede a Beatrice di spiegargli la presenza delle macchie lunari.
Canto III

Le anime del cielo della Luna, mosso dagli angeli, appaiono evanescenti. Tra esse Piccarda Donati, sorella di Forese, che spiega che qui stanno i beati che vennero meno ai loro voti. Ella fu rapita a forza dal convento, e sorte analoga fu anche quella dell'imperatrice Costanza.
Canto IV

Dante si chiede: a) Perché aver subito violenza può diminuire la beatitudine futura, come fosse una colpa? b) E' vero ciò che dice Platone, che le anime tornano alle stelle? Beatrice spiega che in realtà tutti i beati stanno nell'Empireo, ma si mostrano a Dante nei diversi cieli perché egli possa distinguere tra i vari gradi di beatitudine, e che gli spiriti di questo cielo non resistettero completamente alla violenza.
Canto V

Beatrice mostra a Dante la santità del voto, poi salgono al cielo di Mercurio, mosso dagli Arcangeli, dove gli spiriti attivi stanno avvolti dalla luce; uno di essi si rivolge al poeta.
Canto VI

Lo spirito è quello di Giustiniano, che comincia a narrare la storia dell'aquila romana fino al suo regno, affermando che essa vendicò Cristo con la distruzione di Gerusalemme compiuta da Tito. Spiega poi che in quel cielo stanno gli spiriti che in vita ricercarono la gloria; tra essi Romeo di Villanova.
Canto VII

Riguardo all'affermazione di Giustiniano sulla vendetta di Cristo, Beatrice spiega che la morte del Figlio di Dio fu giusta per quanto riguardava la natura umana di Cristo, ma blasfema riguardo quella divina. Dio scelse il sacrificio del figlio per redimere l'uomo come mezzo implicante sia la misericordia che la giustizia.
Canto VIII

Dante e Beatrice salgono al cielo di Venere, mosso dai Principati. Qui stanno gli spiriti amanti del bene, tra cui Carlo Martello.
Canto IX

Carlo Martello predice a Dante mali futuri per gli Angioini; poi la poetessa Cunizza da Romano profetizza la rovina delle città venete che si ribellano all'Impero. Il trovatore Folchetto di Marsiglia indica a Dante l'anima di Raab, e poi si lancia in un'invettiva contro il clero.
Canto X

Si sale al cielo del Sole, mosso dalle Potestà; qui gli spiriti sapienti sfolgorano disposti in tre corone concentriche; tra essi Tommaso d'Aquino.

Paradiso

Canto XI

San Tommaso elogia San Francesco riassumendone la vita e lamenta la decadenza dell'ordine domenicano a cui egli apparteneva.
Canto XII

Interviene il francescano San Bonaventura, che elogia San Domenico riassumendone la vita e deplora la decadenza del suo ordine che male interpreta la propria regola.
Canto XIII

San Tommaso scioglie un dubbio di Dante riguardante la sapienza di Salomone.
Canto XIV

Beatrice chiede ai presenti di risolvere un nuovo dubbio di Dante riguardante lo stato dei corpi dopo la risurrezione; risponde Salomone, dicendo che allora i corpi saranno più perfetti e più splendenti, e i sensi si adegueranno a tale condizione. Dante e Beatrice salgono al cielo di Marte, mosso dalle Virtù, dove gli spiriti militanti formano una croce luminosa nel cui mezzo splende Cristo.
Canto XV

I beati tacciono per far parlare Dante; dal gruppo esce l'anima del suo antenato Cacciaguida, che accenna alla sua vita passata e loda i costumi dell'antica Firenze.
Canto XVI

Dante rivolge a Cacciaguida numerose domande sulla sua famiglia e sulle condizioni della città all'epoca in cui egli era vivo.
Canto XVII

Dante interroga Cacciaguida sul proprio futuro, e questi gli predice l'esilio e il successivo rifugio presso il magnanimo Cangrande della Scala; incita poi Dante a raccontare ciò che ha appreso nel suo viaggio, anche se potrà riuscire sgradito a qualcuno.
Canto XVIII

Cacciaguida mostra otto grandi spiriti, poi Dante e Beatrice salgono al cielo di Giove, mosso dalle Dominazioni, in cui gli spiriti giusti volteggiano nell'aere formando le parole di una sentenza biblica e l'immagine di un'aquila. Dante riflette sulla giustizia terrena e pronuncia un'invettiva contro la curia di Roma che mercanteggia la fede.
Canto XIX

L'aquila perla dell'imperscrutabilità del pensiero e delle intenzioni divine, affermando che nel giorno del Giudizio molti che non conobbero la fede saranno posti più vicino al Creatore di molti che nominalmente si professano Cristiani.
Canto XX

L'aquila indica a Dante i beati che compongono il suo occhio.

Paradiso

Canto XXI

Dante e Beatrice salgono al cielo di Saturno, mosso dai Troni, qui gli spiriti contemplanti vanno e vengono per una scala dorata diretta verso l'alto. Essi non cantano come dovrebbero per non annichilire Dante con la completa bellezza del Paradiso: lo spiega Pier Damiani, che poi passa a deplorare il lusso dei prelati.
Canto XXII

San Benedetto racconta la sua vita e la storia dell'ordine benedettino, biasimandone l'attuale decadenza. Dante e Beatrice salgono la scala, che porta al cielo delle stelle fisse, mosso dai Cherubini. Dante arriva nella costellazione dei Gemelli, sotto la quale è nato; sotto di sé vede piccolissimi tutti i cieli e i pianeti.
Canto XXIII

Nel mezzo del cielo sfavilla un sole da cui emerge la figura di Cristo; Dante non può sopportarne la vista e torna a guardare i beati, mentre Beatrice risplende di bellezza; tra essi vede Maria su cui cala l'arcangelo Gabriele. La Vergine ascende con loro nell'Empireo.
Canto XXIV

Beatrice invita i beati a dare a Dante un po' della loro saggezza; San Pietro interroga il poeta sulla fede, e questi risponde con sicurezza e proprietà su tutti gli argomenti. San Pietro gli impartisce la benedizione.
Canto XXV

San Jacopo di Galizia interroga Dante sulla Speranza, e il poeta si mostra sicuro anche su questo secondo argomento. Arriva anche San Giovanni, che dichiara essere falsa la leggenda che il suo corpo si trovi già in Paradiso.
Canto XXVI

San Giovanni interroga Dante sulla Carità, e anche stavolta il poeta si mostra preparato. I beati intonano una lode al Signore, mentre Dante si avvicina ad Adamo e gli pone alcune domande sulla sua esistenza.
Canto XXVII

San Pietro pronuncia un'invettiva contro i papa corrotti, in particolare Giovanni XXII e Clemente V; poi i beati tornano all'Empireo, mentre Dante e Beatrice salgono al Primo Mobile, mosso dai Serafini. Beatrice spiega a Dante il movimento del creato e biasima l'umanità corrotta.
Canto XXVIII

Negli occhi di Beatrice si riflette un punto di luce (Dio) attorniato da nove cerchi infuocati (gli ordini angelici); tra essi i più vicini a Dio sono più veloci e virtuosi. Beatrice descrive la gerarchia dei cori degli angeli.
Canto XXIX

Dio creò gli angeli per manifestare la sua bontà; quelli che si ribellarono con Lucifero caddero sulla Terra mentre quelli rimasti fedeli divennero incapaci di compiere peccato; il loro numero è infinito e bruciano di amore divino con diversa intensità, a seconda di come hanno ricevuto la luce divina. Beatrice poi deplora i cattivi predicatori.
Canto XXX

Dante e Beatrice arrivano nell'Empireo, dove un fiume di luce scorre tra rive fiorite prendendo forma di cerchio; da esso escono faville di luce che si trasformano in beati ed angeli, che si dispongono in una rosa circolare di mille gradini. Beatrice guida Dante al centro della rosa.
Canto XXXI

Beatrice torna al suo posto nella rosa, e al suo posto di fianco a Dante appare San Bernardo, che gli indica Maria circondata da angeli e beati a cui infonde letizia.
Canto XXXII

San Bernardo indica a Dante Eva, Rachele, Beatrice, Sara, Rebecca, Giuditta e Ruth, che stanno ai piedi di Maria; alla sua sinistra coloro che credettero in Cristo venturo, alla destra quelli che credettero in Cristo venuto; di fronte a Maria numerosi santi e l'Arcangelo Gabriele. Infine attorno a Maria si vedono anche Adamo, San Pietro e San Giovanni, Mosè, Sant'Anna e Santa Lucia.
Canto XXXIII

San Bernardo elogia Maria e le chiede di intercedere affinchè Dante possa godere della visione di Dio. Maria acconsente e leva in alto lo sguardo; allora Bernardo invita Dante a guardare il Creatore e la Trinità, in forma di triplice cerchio; il secondo cerchio sembra racchiudere un'effigie umana e Dante si sforza di comprendere quell'affascinante mistero (l'Incarnazione), ma la sua debole mente non può farcela da sola; solo il sopraggiungere di un'intuizione diretta ed istantanea infusagli dalla Grazia divina gli fa intravedere per un attimo la verità.
 
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